NAPOLI – Un male incurabile ha stroncato la vita a Davide Tizzano a 57 anni. Era presidente della Federazione Italiana Canottaggio e aveva vinto due ori alle olimpiadi. Una notizia che gela il mondo dello sport, anche se era risaputo che l’eclettico dirigente, che aveva disputato anche la Coppa America, era malato da tempo. Una notizia che pesa come un macigno e che lascia attonito anche il canottaggio pescarese, perché Davide Tizzano oltre che dirigente era un punto di riferimento autorevole quanto silenzioso.
Coraggio, competenza e passione hanno caratterizzato il suo percorso di uomo, di atleta e di dirigente sportivo. Poco più di un mese fa, pur in condizioni di salute tutt’altro che idilliache, volle impegnarsi personalmente per offrire soluzione a un annoso problema del canottaggio pescarese, mettendo ancora una volta il bene collettivo davanti a tutto. Persino alla sua stessa malattia.

Il presidente del CONI Abruzzo, Antonello Passacantando, lo ricorda con parole cariche di commozione: «Con Davide se ne va un amico vero, prima ancora che un grande dirigente. Una perdita dolorosissima, che colpisce profondamente me personalmente e tutto il movimento sportivo regionale. La sua dedizione, il suo stile, la sua capacità di affrontare anche i momenti più difficili con lucidità e senso di responsabilità resteranno un esempio indelebile. Fino all’ultimo Davide ha pensato allo sport, al canottaggio, ai giovani: è il segno più alto di una vita spesa al servizio degli altri».

Anche il sindaco di Pescara, Carlo Masci, dopo aver appreso la notizia ha diramato questo comunicato di cordoglio: «Apprendo con profondo dispiacere e sincero dolore la notizia della scomparsa di Davide Tizzano, campione olimpico e presidente nazionale della Federazione Italiana Canottaggio. Solo lo scorso 13 novembre aveva fatto visita alla città di Pescara insieme al presidente del CONI Abruzzo, Antonello Passacantando. In quell’occasione ho potuto apprezzare le sue qualità umane e professionali: Davide Tizzano era una persona solare, brillante e sagace, profondamente innamorata del suo lavoro e dello sport che ha rappresentato e onorato ai massimi livelli. A nome dell’intera città di Pescara esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia, ai vertici federali e a tutto il mondo del canottaggio. Con la sua scomparsa, lo sport italiano perde un’icona, un punto di riferimento e un esempio di passione, competenza e dedizione».

Nato a Napoli il 21 maggio 1968, viveva nel quartiere di Capodimonte. Si era svezzato allenandosi al Circolo Canottieri Napoli, per poi trasferirsi in Umbria, sul lago di Piediluco. Il suo palmares sportivo è degno di un campione di razza: due ori olimpici nel canottaggio, a Seul nel 1988 e ad Atlanta nel 1996. Si è distinto anche nella vela disputando l’America’s Cup, con la vittoria della Louis Vuitton Cup nel 1992 e nel 2007 con Mascalzone Latino.
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